Kamadeva è il dio del desiderio, della voglia, della bramosia. Nel Rg-Veda, in un inno sulla creazione del mondo, Kama viene indicato come il primo germoglio della mente: “Da principio l’intenso desiderio, che fu il primo seme del pensiero, si volse in questo: e i saggi poeti trovarono, cercando col pensiero nel loro cuore, che questo era il legame tra ciò che è e ciò che non è” Rg-Veda X.129.4. trad.it. di R. Ambrosini, Dal X libro del Rg-Veda, Pisa 1981, p. 127). Quando questo asana è eseguito perfettamente, il corpo, in equilibrio sulla base del bacino, diviene forte e flessibilissimo. La posizione viene chiamata anche utthita-utkata-viradhanur-asana, cioè posizione azzardata dell’arciere che tende l’arco verso l’alto. Gabriella Cella, YOGA-RATNA IL GIOIELLO DELLO YOGA

Kamadeva, nella religione indiana è il deva del piacere , dell’amore, del desiderio.

Solo la descrizione Vedica primitiva di Kama dà la nota-chiave di ciò di cui è l’emblema. Kamadeva è il primo desiderio cosciente che tutto abbraccia per il bene universale; l’amore, ma per tutto ciò che vive e che sente, che ha bisogno di aiuto e di benevolenza; è il primo sentimento di tenera ed infinita compassione e di pietà che si innalzò nella coscienza della FORZA UNICA creatrice, appena si svegliò alla vita e all’essere come un raggio dell’ASSOLUTO. Il Rig-Veda dice: “Per primo sorse in ESSO il desiderio, che era il germe primitivo della mente e che i Saggi, indagando con il loro intelletto, hanno scoperto nel loro cuore come il legame che unisce l’Entità alla non-Entità”, o il Manas al puro Atma-Buddhi. In questo concetto non vi è alcuna idea di amore sessuale. Kama è preminentemente il desiderio divino di creare felicità ed amore; e fu solo secoli più tardi, quando l’umanità cominciò a materializzare con l’antropomorfizzazione i suoi più elevati ideali in dogmi concisi e secchi, che Kama diventò il potere che gratifica il desiderio sul piano animale. Ciò è dimostrato da quanto è scritto nei Veda e da alcuni Brahmana. Nell’Atharva Veda, Kamadeva è rappresentato come la Divinità Suprema ed il Creatore. Nel Taitariya Brahmana, Kama è il figlio di Dharma, dio della Legge e della Giustizia, e di Sraddha, la fede. In un altro racconto, egli sorge dal cuore di Brahma. Altri lo mostrano nato dall’acqua, cioè dal caos primordiale, o “Abisso”. Da qui deriva uno dei suoi numerosi nomi, Iraja, “il nato dall’acqua”, quello di Aja, il “non-nato”, e di Atmabhu, l'”Auto-esistente”. Come Eros, è rappresentato da un giovane a due braccia con arco di canna da zucchero, la cui corda è fatta di una fila di api, e cinque frecce, ognuna fatta da un fiore differente rappresentante i cinque sensi, che suscitano l’amore nelle persone che colpisce.  Nell’Atharva-Veda (IX,2.19) è menzionato come il più potente e superiore a tutti gli dei. Nel Rig-Veda è descritto come capace di suscitare in Brahma il desiderio di non restare da solo, provocando così la creazione del mondo. Nei Purana la sua sposa è Rati (Passione), ha un figlio (Aniruddha, Senza rivali), una figlia (Thrisha, Saliva) ed un fratello gemello, Koda, (Collera).

Nel Ramayana si racconta come gli dei avessero inviato Kama a riscuotere Shiva dalla profonda meditazione in cui era assorto. Disturbato, Shiva ridusse il dio (da allora conosciuto come “ananga”, “senza corpo”) in cenere con un solo sguardo del terzo occhio. Grazie alle suppliche di Rati, sposa di Kama, Shiva consentì a Kama di rinascere come Pradyumna, figlio di Krishna.

Kama è venerato dagli innamorati e dagli yogi i praticanti dello yoga, perché è grazie a lui che ci si può liberare dal desiderio.

Kama compie una serie di azioni guerresche ed erotiche, quindi è impegnato in combattimenti e relazioni amorose.

Quindi una divinità complessa, si noti però non esclusivamente collegato al desiderio sessuale, anzi è IL PRIMO DESIDERIO COSCIENTE CHE TUTTO ABBRACCIA PER IL BENE UNIVERSALE, soltanto più avanti venne degradato e focalizzato sulla lussuria. Si dice che l’uomo non può vivere senza desideri, per questo tra l’altro le pratiche di yoga mirano a portare, guidare i propri desideri verso scopi spirituali, per raggiungere mete eterne, e non verso l’appagamento di desideri per oggetti effimeri e passeggeri.

COME SI ESEGUE:

Stando seduti in equilibrio sul bacino, sollevate le gambe, le ginocchia divaricate, afferrate i piedi o gli alluci, tenendo le piante dei piedi uniti. Durante la prossima inspirazione attivate i muscoli dell’addome, distendete la gamba destra in avanti e leggermente in alto, mentre flettendo il gomito sinistro, portate il piede sinistro alla fronte. I piedi dovrebbero risultare possibilmente sulla stessa linea, davanti al viso. Questo è la posizione completa, ma bisogna sempre rispettare i propri limiti, perché è molto impegnativa per le articolazioni delle anche, delle ginocchia e delle caviglie. In caso di rigidità delle suddette articolazioni è meglio di non portare il piede alla fronte, ma fermarsi prima.

L’asana si ripete con gli stessi tempi sull’altro lato.

BENEFICI:

  • Rafforza il senso dell’equilibrio, la memoria e la concentrazione (come tutte le posizioni di equilibrio)
  • tonifica i muscoli dell’addome, delle braccia e delle spalle
  • rafforza la schiena, distende la zona lombare
  • elasticizza tutte le articolazioni delle gambe e delle braccia
  • focalizzando lo sguardo sui piedi rafforza la vista

CONTROINDICAZIONI:

Ernie discali

LE MYOFASCE MUSCOLARI:

  • Il Core Sutra centrale trae grandi benefici, specialmente il muscolo psoas e non solo
  • Il Pascima Sutra posteriore viene stirato, allungato e rafforzato
  • Il Purva Sutra anteriore viene invece contratto e tonificato
  • I Parsva Sutra laterali aiutano nel mantenere l’equilibrio e si rafforzano
  • I Sutra delle spalle e delle braccia vengono notevolmente tonificati

YOGA E AYURVEDA:

Essendo una posizione con l’elemento aria dominante

  • può causare squilibri e, se non si procede con estrema cautela, potrebbero subire lesioni i tipi di VATA Dosha dominante, dovuto alle loro articolazioni fragili
  • Per i tipi PITTA Dosha può andare bene, sennò cadono nella tentazione di essere troppo competitivi e per questo motivo oltrepassare i propri limiti
  • Per i tipi KAPHA Dosha va benissimo, può donargli tanti benefici e soddisfazioni se riescono ad eseguirla in modo completo, aumenterà la loro autostima e sicurezza

LA SUA POLARITA’ E NEUTRA

GIOVA A PERSONE CHE HANNO UNA ESSESSIVA CARICA EMOTIVA

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Con gratitudine e gioia

Sabine / Satyabhama