In genere i miei articoli descrivono Asana, che sono esclusivamente posizioni appartenenti alla disciplina dello Yoga-Ratna. Naturalmente sono consapevole che Kurma-Asana fa parte dello yoga ortodosso, tuttavia vi presento una “variante”, che potremmo chiamare “Ardha-Kurma-Asana”, secondo me, molto bella, e più facilmente raggiungibile per la maggior parte degli praticanti di Yoga. Visto che tanti dei miei lettori sono insegnanti yoga, possono così inserirlo facilmente nel loro insegnamento.

La tartaruga è il simbolo dello yogin, in quanto persona in grado di isolarsi, di ritrarre i suoi sensi e di concentrarsi su se stessa, frapponendo una “corazza” tra sè e il mondo esterno. La tartaruga indica dunque la quiete e la pace mentale. Secondo uno dei primi miti induisti della creazione, Kurma nacque da Hiranyagarbha, il “grembo d’oro”, ossia l’uovo cosmico primordiale: essa è perciò la rappresentazione della prima forma vivente, nonché del mondo con i suoi elementi: la corazza inferiore è simbolo della terra, quella superiore ricurva simboleggia la volta del cielo, mentre il suo corpo indica l’atmosfera. Una tartaruga veniva talora posta sull’altare dei templi, deve veniva addirittura murata, a rappresentazione del fuoco sacrificale. Kavikurma è un avatara del dio Vishnu, e come lui perciò simbolo solare di grande forza. Kurma ama l’acqua in cui può immergersi per spegnere il grande fuoco che contiene dentro di sé. Gabriella Cella, YOGA-RATNA IL GIOIELLO DELLO YOGA

KURMA “Tartaruga”, termine che designa la seconda incarnazione di Vishnù, manifestazione nel corso della quale avvenne l’episodio più misterioso e strano di tutta la mitologia indiana, quello del Frullamento dell’Oceano: Vishnù sradicò il monte Mandara e con esso, aiutato dagli Asura, frullò il Grande Oceano di Latte. Dall’Oceano Primordiale Frullato lo stesso Vishnù estrasse le quattordici cose meravigliose (Chaturdasa-Ratnan), personificazioni menzionate nei testi indiani come ideali di vita per gli uomini e per gli dèi.

ICONOGRAFIA: Nella rappresentazione del Mare Frullato, Kurma fa da perno all’asse che sostiene il monte Mandara. In cima al monte troneggia Vishnù, l’Assoluto tenendo nelle sue quattro mani i simboli del vishnuismo. Gli sono vicini gli dèi della Trimurti con Brahma, Shiva e gli Asura. Più spesso il Kurma si rappresenta come una divinità metà dio (Vishnù) e metà tartaruga (il suo avatara ), oppure come una grossa tartaruga che sorregge il favoloso monte Mandara (v. anche Samudra).

COME SI ESEGUE:

Nella posizione “ardha”, parziale di Kurma, ci si siede con le gambe flesse, le piante dei piedi unite e le ginocchia divaricate verso il suolo. Tirare con le mani un po’ indietro le natiche, assicurandosi di essere appoggiati sui ischi. L’inspirazione accompagna il busto che si allunga verso il cielo, attivare i muscoli dell’addome, e l’espirazione lo fa scendere, mentre le mani, scivolando al di sotto delle caviglie, vanno ad afferrare i piedi: la fronte scende verso i talloni. Chi ha grossi problemi con i piegamenti in avanti, si fermerà a mezza strada (dopo aver messo le mani sotto le caviglie ed aver possibilmente raggiunto i piedi). Durante il mantenimento della posizione, inspirando allungare il busto in avanti e leggermente in alto, espirando rilassarsi ed eventualmente, se possibile, scendere und po’ di più verso i piedi. Mantenere la posizione con respiri calmi e regolari, nell’immobilità da inizialmente cinque respiri, aumentando gradualmente fino ad arrivare a venti, trenta respiri, o oltre.

BENEFICI:

  • Mantiene sano l’apparato genito-urinario;
  • Facilita la digestione e l’assimilazione
  • Allunga la schiena, da spazio ai dischi intervertebrali
  • Elasticizza l’articolazione delle anche e delle spalle

CONTROINDICAZIONI:

  • Nel periodo mestruale aumenta il flusso
  • In menopausa può portare un eccessivo aumento del calore

LE MIOFASCE MUSCOLARI:

  • Il Core Sutra centrale viene attivato attraverso l’allungamento dello psoas, i muscoli trasversi dell’addome e se si attivano gli adduttori delle quadricipiti.
  • Il Pascima Sutra posteriore viene allungato, stirato e rilasciate le contratture.
  • Il Purva Sutra anteriore si contrae, accorcia e da spazio all’allungamento del Pascima Sutra.
  • i Parsva Sutra laterali si rafforzano mantenendo la posizione in equilibrio statico

YOGA E AYURVEDA:

l’ELEMENTO DI QUESTA POSIZIONE E’ IL FUOCO che trasforma

  • Persone con VATA Dosha prominente possono ricevere grandi benefici da questa posizione, stando per attenti di non “strafare” ed accettare i limiti e considerare le fragilità del loro corpo.
  • Persone con PITTA Dosha predominante non dovrebbero eccedere nel mantenimento per non aumentare ancora oltre limite il loro fuoco già dominante. Anche se a livello simbolico gli può donare grande profitto, visto che porta l’energia automaticamente all’interno, nell’introspezione.
  • Persone con KAPHA Dosha dominante hanno la possibilità di prendere enormi benefici, aiutandogli di bruciare grasso superflue, migliorando la digestione. Inoltre può avere un effetto benefico il fatto di rivolgersi all’interno, potendo magari alleggerire e persino lasciare dei attaccamenti che gli impediscono a evolversi.

LA POLARITA’ DELLA POSIZIONE E’MASCHILE

E’ ADATTO ALLE PERSONE CHE VIVONO TROPPO DI ESTERIORITA’ E CHE HANNO BISOGNO DI RIVOLGERSI VERSO IL PROPRIO INTERNO.

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Con gioia e gratitudine

Sabine / Satyabhama