Il terzo Sutra che prendiamo in esame è il Purva Sutra anteriore. Questo sutra viene rafforzato durante la pratica dello Yoga con piegamenti in avanti, mentre viene rilassato e stirato in estensioni anteriori durante piegamenti all’indietro. Come viene spiegato dopo, la sua azione è sempre connesso e sincronizzato con l’azione del Sutra opposto il Pascima Sutra. La loro azione è reciproca e si completa durante ogni movimento che sia in avanti o indietro. La grande funzione posturale di questo Sutra si definisce attraverso il fatto, che maggior parte dei muscoli che ne fanno parte, sono muscoli posturali (fasici), quindi hanno molta fatica da sopportare, dovuto ad un maggiore dispendio energetico continuo.

Come negli precedenti articoli lascio la parola al maestro Doug Keller…

PANORAMICA

Il Purva Sutra collega l’intera superficie anteriore del corpo, dalla sommità dei piedi ai lati del cranio alla base della testa, e lo fa in due “parti”: dalle dita dei piedi al bacino e dal bacino alla testa. Quando l’anca è estesa, come nella posizione eretta o nel piegamento all’indietro, il Purva Sutra funziona come una linea continua di miofascia integrata. Notare la distinzione nelle due ‘parti’ tra Pascima e Purva Sutra: dalle dita dei piedi alle ginocchia nel Pascima Sutra, dove questo sutra flette il ginocchio; dalle dita dei piedi al bacino nel Purva Sutra, dove questo sutra flette l’anca.

Funzione posturale

La funzione posturale complessiva del Purva Sutra è quella di fornire un equilibrio all’azione del Pascima Sutra mentre tira il corpo in posizione verticale in estensione. Come indica il nome, questi muscoli sono principalmente fasici, il che significa che è necessario uno sforzo più consapevole per mantenerli impegnati e tonici. Questi sono i muscoli su cui dobbiamo “lavorare” per mantenere una buona postura e ridurre lo stress nel corpo. Il Purva Sutra fornisce anche sollevamento e supporto dall’alto per quelle parti dello scheletro davanti alla linea centrale di gravità: dal pube, alla gabbia toracica e al viso. I muscoli del Purva Sutra hanno il compito di sollevare, sostenere e proteggere gli organi addominali, oltre a mantenere l’estensione delle ginocchia. Il Purva Sutra inizia sulla punta delle dita dei piedi. Alle dita dei piedi, il Purva Sutra e il Pascima Sutra si oppongono funzionalmente l’uno all’altro ed entrambi i sutra dovrebbero essere ugualmente attivi nei piedi in modo equilibrato. Il Pascima Sutra ha il compito di flettere, premere o arricciare le dita dei piedi, mentre il Purva Sutra ha il compito di sollevarle e tenderle. Questo ‘sollevamento’ del Purva Sutra continua attraverso la parte anteriore del corpo, con lo schema energetico generale nel corpo di ‘in su davanti, e in giù di dietro’. Per quanto riguarda le dita dei piedi e gli stinchi in particolare, i due Sutra devono essere equilibrati e coordinati nelle loro azioni.

I flessori dorsali nella parte anteriore del corpo (Purva Sutra) agiscono per impedire agli stinchi – il complesso della tibia fibula – di spostarsi troppo all’ indietro, il che porterebbe le ginocchia in iperestensione e sposterebbe la base dello stinco indietro fino all’astragalo. I flessori plantari nella parte posteriore del corpo (Pascima Sutra) impediscono al complesso tibia fibula di spostarsi troppo in avanti. Ciò si rivelerà ovviamente significativo quando si lavora con problemi ai piedi, alle caviglie e alle ginocchia. Qualsiasi azione dei muscoli della parte inferiore delle gambe o degli “stinchi” comporterà un equilibrio delle azioni dei muscoli che iniziano dalle dita dei piedi, sia di sollevamento/estensione che di pressione, per bilanciare le azioni dei muscoli posteriori davanti e dietro agli stinchi. Insieme a questi, saranno coinvolti anche i muscoli più profondi.

Il Purva Sutra ha una percentuale maggiore di muscoli fasici, che vengono utilizzati meno frequentemente, sono più deboli e quindi tendono a soffrire di tensione perché sono “bloccati nell’ allungamento”, o bloccati in una posizione allungata e indebolita. Il Pascima Sutra, con la sua maggiore proporzione di muscoli posturali più forti, tende ad essere stretto o “bloccato” a causa dell’uso costante. Il Purva Sutra è molto più complicato del Pashima Sutra. Il Purva Sutra è suddiviso in funzioni separate e disgregate nelle sue varie parti: gli stinchi, i quadricipiti, il retto dell’addome e i muscoli sternocleidomastoidei (SMC) del collo. Sebbene spesso lavorino insieme per creare trazioni coerenti e sollevamenti nella parte anteriore del corpo, che tende a riunirsi veramente in una singola fascia continua soltanto quando entriamo in una postura di piegamento all’indietro / iper esteso.

Posizioni che permettono in modo eccellente tale azioni sono Supta Vira Asana e Virabhadra Asana I.

I due sutra, Purva e Pascima, hanno uno stretto rapporto mediato dal principio generale della ‘innervazione reciproca’. Tra due muscoli opposti (es. quadricipite e i tendini del ginocchio), quando uno si contrae per provocare il movimento (es. i tendini del ginocchio per piegare il ginocchio), l’altro deve lasciarsi andare perché avvenga il movimento, in altre parole deve stirarsi o produrre “allungamento”.

Il testo è stato tradotto liberamento dal libro di Doug Keller “The Therapeutic Wisdom of Yoga” pagina 225 e 227