SURYA NAMASKARA IL SALUTO AL SOLE

UNA PRATICA QUOTIDIANA INDISPENSABILE

Una sequenza meravigliosa, ma per i neo praticanti spesso è causa di difficoltà e smarrimento. Vedo nelle classi persone che guardano a destra e a sinistra per trovare riferimenti su come proseguire, nonostante una guida dettagliata e precisa.

La sequenza delle dodici posizioni di Surya Namaskara, il Saluto al Sole, ha inizio con Namaskara Mudra, il gesto del saluto. Salutare in India è molto di più di un semplice augurio, si entra in sintonia, si percepisce e si condivide la coscienza, si entra in una sorta di comunione con l’altro.

Surya è il Sole, inteso come centro di vita e di conoscenza; la sequenza del Saluto al Sole diventa la possibilità che tutti abbiamo per celebrare la comunione con la Conoscenza.

La pratica di questa sequenza, che riproduce col corpo la parabola solare, dalla nascita al tramonto, è un rituale antichissimo di origini sconosciute, praticato con alcune differenze posturali da molti popoli.

Corpo, mente e spirito ricevono da questa pratica un forte input energetico, un risveglio e un benessere immediatamente percepibili, come se l’energia solare arrivasse consapevolmente a nutrire ogni cellula.

La pratica migliore avviene all’aperto (che ahimè spesso non è possibile) posizionandosi di fronte al sole all’alba e al tramonto, anche se in realtà possiamo praticarlo in ogni momento della giornata e rigorosamente a stomaco vuoto.

Il numero delle sequenze, che si praticano senza porre interruzioni, varia da una a tre o anche più, purché non si arriva ad un affaticamento del corpo.

E’ una pratica completa che si avvale di asana (posizioni dell’Hatha Yoga ) pranayama (respiro consapevole) e mantra (suoni ripetitivi che portano alla meditazione).

Tra gli innumerevoli benefici fisici abbiamo un allungamento del rachide e della muscolatura, tutti i muscoli si rafforzano, i polmoni si riempiono d’ossigeno, la gabbia toracica si espande, viene eliminata una notevole quantità di anidride carbonica e di tossine, migliora il tono del sistema nervoso e la memoria, promuove il sonno e riduce l’ansia, normalizza l’attività delle ghiandole endocrine, impedisce le imperfezioni della pelle, rende più bello il seno nella donna e migliora i pettorali nell’uomo, aiuta la regolarità mestruale, facilita il parto, riduce il grasso corporeo, migliora la funzionalità intestinale e renale e infine rende longevi.

ECCO COME SI ESEGUE:

1) In posizione eretta a piedi uniti (per chi ha problemi alla colonna vertebrale o mal di schiena, tiene i piedi leggermente divaricati) le mani si congiungono al petto come nella preghiera (Anjali-mudra), il capo si inclina appena verso lo sterno con dignitosa umiltà.

Cerchiamo la linea diritta della schiena, con il pube che si avvicina all’ombelico distendendo cosi la zona lombare e la testa in linea con il busto. Facciamo una profonda respirazione, ed espirando cantiamo il bija-mantra KHRAM o OM KHRAM MITRAYA NAMAHA

(saluto all’amico di tutti)

2) Inspirando solleviamo le braccia al di là del capo allungando tutto il corpo in alto verso il cielo e poi inarcando la schiena indietro con i muscoli dei glutei un pò contratti in modo da difendere la zona lombare cosi ci apriamo al cielo, al sole e alla vita.

A livello esoterico portare le braccia in alto sopra la testa aprendosi al cielo, ciò significa esprimere un SI alla vita

3) Espirando scendiamo con la schiena ben diritta appoggiando o avvicinando le mani a terra accanto ai piedi (in caso di problemi alla schiena le ginocchia si dovranno flettere). La schiena insieme al capo dovrebbero formare una linea diritta e continua. Durante la discesa possiamo cantare il bija-mantra KHRIM o OM KHRIM RAVAYE NAMAHA (saluto a colui che brilla)

4) Inspirando portiamo il piede sinistro un bel passo indietro, appoggiando il ginocchio a terra, la schiena si inarca e lo sguardo si rivolge in alto verso il cielo (con problemi alla cervicale lasciamo il capo diritto naturalmente).

5) Trattenendo l’aria uniamo i due piedi dietro portando tutto il corpo su una linea diritta dalle spalle ai talloni. Tenete i muscoli dei glutei ben stretti ed attivate gli addominali per raggiungere la linea diritta. La testa continua la linea del busto.

6) Espirando appoggiamo prima le ginocchia seguito dal petto e infine il mento a terra.  In questa posizione otto punti toccano il suolo: piedi, ginocchia, mani, petto e mento. Mentre espiriamo e scendiamo cantiamo il bija-mantra KHRUM o OM KHRUM SURYAYA NAMAHA (saluto a colui che fa agire)

7) Inspirando scivoliamo in avanti ed elegantemente solleviamo la testa ed il busto inarcando bene la schiena, con i muscoli dei glutei ben contratti per difendere la zona lombare. Lo sguardo si volge in alto verso il cielo (con problemi alla cervicale la testa rimane diritta con le vertebre cervicali distese).

8) Espirando solleviamo il bacino spingendolo più in alto possibile, con i muscoli addominali attivi come se volessimo avvicinare l’ombelico alla colonna, allunghiamo e stiriamo la schiena portandola sulla stessa linea delle braccia, cosi in modo che il capo e la zona del collo rimangono rilassati. Mentre si entra nella posizione cantiamo il bija-mantra KHRAIM o OM KHRAIM SAVITRE NAMAHA (saluto alla madre amorevole)

9) Inspirando portiamo il piede sinistro in avanti tra le due mani inarcando la schiena e guardando in alto verso il cielo.

Un’altra variante è portare le braccia al di sopra della testa. (Considerate sempre che con problemi alla cervicale è meglio mantenere lo sguardo in avanti)

10) Espirando congiungiamo i piedi tra le due mani, solleviamo il bacino più in alto possibile. Facendo spazio nell’addome cerchiamo di avvicinare la testa alle ginocchia (con problemi alla schiena si esegue con le ginocchia flesse). Nella discesa possiamo cantare il bija-mantra KHRAUM o OM KHRAUM ARKAYA NAMAHA

(saluto colui che è degno di lode)

11) Inspirando solleviamo tutto il busto e portiamo le braccia nel gesto del saluto (Anjali-mudra) al di là del capo inarcando bene la schiena.

Stringendo i muscoli dei glutei difendiamo la zona lombare. Lo sguardo rivolto verso l’alto al cielo (con problemi alla cervicale la testa rimane in linea con il busto).

12) Espirando riportiamo le mani in Anjali-mudra davanti al petto, la schiena si raddrizza cercando sempre la linea diritta della colonna vertebrale.  Nell’espirazione possiamo cantare il bija-mantra KHRAH o OM KHRAH BHASKARAYA NAMAHA

(saluto colui che porta all’illuminazione)

Rimaniamo in questa posizione aspettando che il respiro e il battito del cuore ritornano alla normalità, per poi ripetere il tutto sull’altro lato portando la gamba destra indietro ecc.

Ricordo che la pratica a casa è importante, ma bisogna sempre rivolgersi alla guida di

un’insegnante qualificato, soltanto allora si potrà evitare errori durante l’esercizio della sequenza.

Buona pratica allora

come sempre con gratitudine

Sabine