TANDAVA è il nome sanscrito della danza cosmica, infuocata e estatica di creazione e distruzione, eseguita dal Dio Shiva. In tempi remoti fu vietata alle donne. La danza fu ed è sempre una forma anche molto antica di meditazione, che amplifica la personalità, del danzatore, conducendolo -come fa inoltre lo yoga- verso l’esperienza del Divino e verso la realizzazione della propria natura assopita, segreta. La danza è, ed è sempre stato nelle varie culture, un atto creativo, poiché risveglia le energie nascoste nell’intimo di chi danza; così Shiva, nel suo inarrestabile e frenetico TANDAVA, continuamente raduna e libera le forze che sono in grado di formare il mondo…

Questa particolare sequenza composta da 3 semplici posizioni che possono essere eseguite da tutti, serba una sfida a coloro che hanno difficoltà di equilibrio. Non per niente il grande maestro B.K.S. Iyengar classifica la difficolta delle posizioni di equilibrio con un voto più alto rispetto alle più spettacolari contorsioni. Il grado di equilibrio può variare molto nella vita di una persona dipendendo dallo stato d’animo, la vitalità o stanchezza, nelle donne dal giorno del ciclo, la concentrazione o tante altre cause che influenzano la nostra capacità di restare in equilibrio su una sola gamba.

La sequenza aumenta naturalmente il nostro equilibrio psico-fisico, elasticizza l’articolazione delle anche, rafforza le ginocchia e le caviglie inoltre anche le articolazioni delle braccia. Ci dona vitalità e gioia, la capacità di non prenderci troppo sul serio e di poter farci anche una bella risata quando facciamo degli errori. Ci aiuta quando abbiamo una scarsa volontà, e non riusciamo a chiudere “distruggere” esperienze vecchie negative, lasciarle alle spalle, dando così spazio al nuovo, la creazione di nuovi progetti, incontri, conoscenze e una “nuova vita”.

A livello delle myofascie muscolari, rafforza principalmente il Parsva Sutra laterali senza i quali non potremmo stare in equilibrio, ma tonifica anche le altre fascie.

Yoga e Ayurveda: equilibra Vata e Pitta, abbassa Kapha

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Con gratitudine Sabine Satyabhama