“Vasistha è forse il più importante dei sette maharishi, i saggi vedici; is suo nome significa “l’eccellente, il migliore”. Egli svolge un ruolo importante nel settimo mandala del Rig-Veda, dove viene definito “il pensatore, colui che conosce il cielo e la terra” (VII.33.12) e dove gli si attribuisce una nascita di origine divine: “Tu fosti una lucentezza sprigionata dal fulmine, quando Varuna e Mitra ti videro… Nato dal loro amore per Urvasi, tu, Vasistha, l’officiante, sei figlio di Varuna e di Mitra; come una goccia caduta nel fervore celeste, titti gli dei ti adagiarono su un fiore di loto” (VII.333.11). Numerosi miti e leggende postvedici narrano inoltre le sue gesta in veste di purohita, cioè di colui che aveva il compito di consigliare e proteggere il sovrano, anche in virtù dei propri poteri magici”. Gabriella Cella, YOGA-RATNA IL GIOIELLO DELLO YOGA

Vashishtha, uno dei nove Prajapati, si ritiene sia stato l’autore principale del Mandala 7 del Rig-Veda. Vashishtha e la sua famiglia sono glorificati in RV 7.33, esaltando il loro ruolo nella battaglia dei dieci re, facendo di lui l’unico mortale, oltre al re Bhava, ad avere un inno Rigvedico a lui dedicato. Un altro trattato a lui attribuito è “Vashista Samhita” – un libro sul sistema Vedico di astrologia elettiva. Egli è il primo membro della Rishi Parampara dell’Advaita Guru parampara.

Vasishtha è uno dei Saptarishi (sette grandi saggi Rishi), nel settimo Manvantara. La madre di Vashishtha era l’Apsaras chiamata Urvashi ed il padre la coppia di dei maschili Mitra-Varuna. Egli fu legislatore e ministro della giustizia di re Dasharatha. Egli possedeva la vacca sacra Kamadenu e suo figlio il vitello Nandini che potevano concedere privilegi ai loro proprietari. Arundhati, una figlia di Daksha, era la moglie di Vasishtha.

Lo Yoga Vasishtha o Yogavāsiṣṭha è un testo in sanscrito di filosofia indiana āstika scritto fra il VI e VII secolo ed il XII secolo. Il testo è scritto sotto forma di dialogo fra Vasistha ed il giovane principe Rama. È l’essenza di una scrittura più vasta, sempre indiana: il Ramayana. E ha lo scopo di spiegare, introdurre, per gradi la conoscenza più alta sino alla completa illuminazione o risveglio spirituale.

COME SI ESEGUE:

Seduti per terra, con la gamba sinistra distesa, la destra piegata e accavallata col piede accanto al ginocchio sinistro. Poi appoggiare le mani per terra dietro alla schiena, con le braccia tese. Inspirando allungate il busto ed espirando scendete col ginocchio destro fino al suolo. La mano destra gira attorno alla vita e afferra il braccio sinistro. Il capo si volta per guardare la spalla destra. Mantenete la posizione con respiri calmi e regolari nell’immobilità. Nelle posizioni di torsioni e bene di mantenere l’articolazione sacro-iliaco stabile, quindi è consigliabile di premere l’ischio opposto alla direzione nella quale si dirige la torsione (in questo caso il ischio destro) nel tappetino per stabilizzare sudetto articolazione, per evitare lesioni o persino spondilolisi.

BENEFICI:

  • Tonifica gli organi interni del bacino e dell’addome
  • Facilita il dissolversi delle tossine;
  • Favorisce la digestione e l’assimilazione;
  • Elasticizza la colonna vertebrale;
  • Apre il torace, migliorando la capacità respiratoria;
  • La chiusura della base sospinge l’energia in alto verso i Chakra superiori;

CONTROINDICAZIONI:

  • Ernie discali o discopatie.
  • In menopausa può aumentare eccessivamente il fuoco corporeo;

LE MYOFASCE MUSCOLARI:

  • Il CORE Sutra centrale viene stimolato attraverso l’attivazione dei adduttori, il piede magari a martello, lo psoas
  • Il PURVA Sutra anteriore viene stirato, allungato assieme al
  • PASCIMA Sutra posteriore garantendo l’equilibrio tra i due
  • I PARSVA Sutra laterali ricevono stimoli dovendo mantenere la posizione in equilibrio
  • I SPIRAL Sutra rendono possibile e stabilizzano la torsione
  • I Sutra della braccia e delle spalle ottengono una buona tonificazione

YOGA E AYURVEDA:

L’ELEMENTO DELLA POSIZIONE E’ IL FUOCO, stimolando i piccoli Vira Chakra Surya, a destra, e Chandra a sinistra

  • Persone con VATA Dosha predominante ricevono grande benefici dalla postura, eseguendola con la dovuta cautela per salvaguardare le loro articolazioni
  • Persone con PITTA Dosha dominante possono eseguirla, però non eccedendo nel suo mantenimento. Comunque sia è un fuoco laterale, beneficiando il fegato e la milza e non agisce così direttamente sul fuoco centrale col pericolo di aumentare la propensione alla competizione e irascibilità.
  • Persone di KAPHA Dosha possono tranquillamente praticarla, mantenerla a piacere quanto vogliono. Sicuramente ha in serbo tantissimi benefici per loro, stimolando la capacità di trovare lo scopo a cui dedicare la propria energia. Inoltre sciolgono anche gli adiposi.

LA POLARITA’ E’ MASCHILE

GIOVA A PERSONE CHE HANNO DIFFICOLTA’ NELL’INDIVIDUARE LE GIUSTE AZIONI A CUI DEDICARE LE PROPRIE ENERGIE

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Con gioia e gratitudine

Sabine / Satyabhama