Kakini è una divinità tantrica, forma tutelare femminile del Cakra Anahata, nel quale si trovano anche lo yantra e il veicolo di Vayu, il dio del vento (la stella a sei punte e l’antilope nera). La dottrina medica dell’ayurveda (così come la medicina tradizionale cinese) ritiene che nel corpo umano, più precisamente sotto la seconda vertebra cervicale, sia collocato un ingresso di Vayu (o Pavana): si dice che se egli passa da quel punto, nel corpo si scompigliano tutti i venti interni, provocando la follia (vatula). Va inoltre ricordato che sotto la seconda vertebra cervicale si innervano i nervi cardiaci. Mantenendo l’asana di Kakini tutta la zona cervicale viene stirata e rafforzata”. Gabriella Cella, Yoga-Ratna il Gioiello dello Yoga

Kakini Shakti è il portiere di Anahata Chakra. Si muove come l’aria per fornire energia a tutto il corpo. Simboleggia l’energia autogenerante e auto-emanante. È tutta una questione di devozione e bhakti: musica devozionale, poesia devozionale e arte devozionale. Porta calma alla mente e pace all’ego. Ci aiuta a connettere il battito del nostro cuore con il ritmo dell’universo. La sua spada rappresenta il taglio degli ostacoli. Il suo scudo rappresenta la protezione dalle condizioni mondane. Il Teschio che porta rappresenta il distacco dal corpo. Il suo tridente rappresenta l’equilibrio tra conservazione, creazione e distruzione Ha 4 facce e l’energia fluisce dalle sue quattro teste verso i quattro aspetti del sé individuale: sé fisico, sé razionale, sé sensuale e sé emotivo. È di buon auspicio, gioiosa e la benefattrice di tutti. L’arte, la musica e la poesia create sotto l’influenza di Kakini portano calma alla mente e pace all’ego e all’intelletto. Gli sforzi di creatività fatti sotto i suoi auspici possono diventare così assorbenti che il senso dell’Io-coscienza si dissolve

Prendendo questa forma, postura, e identificandoci con essa possiamo assimilare queste buone attitudini, trovare la calma e la pace e soprattutto devozione, come se in questi tempi così razionali, scientifici e freddi (lontani dal cuore) l’essere non avesse più bisogno, se nel tempo moderno fosse oramai superato il “bisogno” di devozione. Eppure forse non si aveva mai tanto bisogno come proprio ora…

COME SI ESEGUE:

Mettendosi in ginocchia, ci si appoggia sui talloni uniti. Ora si afferrano le mani dietro la schiena e con una profonda inspirazione tutto il busto si stira e si allunga in alto. Nell’espirazione il busto si flette in avanti fino ad appoggiare la fronte a terra, davanti alle ginocchia. Durante la prossima inspirazione si solleva il bacino, portando le cosce perpendicolari al suolo, mentre il vertice del capo tocca la terra. Una respirazione di riposo ci aiuta ad abituarci alla posizione con la testa in giù, i muscoli dell’addome si attivano, poi si sollevano i piedi e le mani cercano di afferrrare le caviglie. Mantenere la posizione con respiri calmi e regolari da cinque a quindici o più respiri. Infine si lasciano le caviglie e si riporta il bacino giù, l’addome in contatto con le cosce, donandosi qualche respiro di riposo.

BENEFICI:

  • Elasticizza la colonna vertebrale , soprattutto nella zona cervicale
  • porta energia al cervello
  • porta lucidità e chiarezza di pensiero
  • rafforza la memoria e la concentrazione
  • massaggia dolcemente il cuore
  • rafforza le braccia
  • elasticizza le anche e le ginocchia
  • nutre i bulbi peliferi

CONTROINDICAZIONI:

Ernie discali nel tratto cervicale; le donne dovrebbero evitarla nel periodo mestruale con flusso abbondante e in menopausa.

LE MYOFASCE MUSCOLARI:

  • Principalmente viene stirato il Pacima-Sutra posteriore
  • mentre il Purva-Sutra anteriore si rilassa e accorcia
  • i Sutras delle spalle e delle braccia vengono rafforzati
  • Il Core Sutra centrale sostiene le altre myofasce muscolari

YOGA E AYURVEDA:

La posizione è maggiormente ARIA, ma c’è una stimolazione abbastanza equilibrata di tutti gli altri Chakra

quindi nonostante ch’è aria, anche persone con predominanza di VATA Dosha possono eseguirla, visto che ha anche un bel fuoco, se non sentono nessun fastidio. Questa posizione potrebbe inoltre bilanciare ed equilibrare bene la loro mente, che normalmente viaggia molto velocemente.

Le persone che hanno una predominanza di PITTA Dosha, possono in egual modo approfittare di questa bellissima posizione, trovando anche essi il loro equilibrio interiore, senza competizione, e necessità di confermare il loro ego.

Anche le persone con predominanza di KAPHA Dosha prendono grandi benefici, e possono più facilmente lasciare andare, e staccarsi dai loro attaccamenti.

LA POLARITA’ E’ FEMMINILE

IN MODO PARTICOLARE PER PERSONE TROPPO ESTROVERSE CHE HANNO BISOGNO DI CONCENTRARSI SU SE STESSE

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Con gioia e gratitudine

Sabine / Satyabhama