Uno dei miei più grandi interessi negli ultimi anni, oltre lo Yoga, è ed era Yoga e Ayurveda. Sono rimasta affascinata e coinvolta dalla disciplina gemella dello Yoga, soprattutto dal pensiero e dall’idea di provare ad applicare questa vastità di conoscenza e sapere alla pratica dello Yoga, rendendolo più profondo, efficace, coinvolgente e salutare. Ho cercato e studiato vari libri e approcci, che in italiano si trovano sull’Ayurveda soltanto, ma purtroppo non ci sono molti libri, ne corsi o formazioni che insegnano queste due discipline “Yoga e Ayurveda” combinate, mirate per formare insegnanti Yoga per integrare la sapienza dell’Ayurveda nella loro pratica e insegnamento. Naturalmente ho trovato l’eccellente lavoro del maestro David Frawley (Vamadeva Shastri) “Yoga e Ayurveda” e “Ayurveda e la mente”. Con grande fatica e sforzo mi sono messa a studiare i suoi libri come autodidatta. Ho letto libri a riguardo in tedesco e inglese e ho visto anche qualche video qua e la, anche se non mi piace di imparare online, preferisco di gran lunga l’insegnamento in presenza.  Alla fine ho imparato abbastanza per quel che mi serve. Mi sono creata il mio stile e pratica personale (per primo ho sempre verificato le nozioni imparate su di me, sul mio corpo, mente e anima) per poi insegnarlo ai miei allievi che con gioia e gratitudine seguono gli insegnamenti benefici, adattati alle loro personali esigenze.

CHE COSA E’ LO YOGA E L’AYURVEDA

“Lo Yoga è una delle più straordinarie scienze spirituali che l’umanità abbia mai conosciuto.  E’ come una gemma di grandi dimensioni con molte sfaccettature che con la sua luce illumina e dà grande significato a tutta la nostra vita. Lo Yoga è un distillato di saggezza proveniente da una miriade di saggi esistiti nel corso delle epoche, l’eredità in continuo accrescimento del forte desiderio spirituale dell’umanità  che viene adattata alle particolari esigenze di ogni epoca e di ogni persona. Come lo Yoga con cui si è sviluppato, l’Ayurveda ha una lunga storia con molti livelli, grande diversità e un continuo sviluppo, ciò lo rende utile in ogni epoca a tutte le persone. L’Ayurveda è uno dei più straordinari sistemi di medicina olistica del mondo. Copre tutti gli aspetti della salute e del benessere: fisico, emotivo, mentale e spirituale. Include tutti i metodi di guarigione: dieta, erbe, regole per l’esercizio fisico e lo stile di vita, arrivando fino alle pratiche yogiche e alla meditazione. Con il suo particolare concetto di costituzione individuale, l’Ayurveda fornisce a ogni persona di qualsiasi cultura il modo per creare uno stile di vita in armonia con il mondo della natura che con il proprio Sé superiore.

Yoga e Ayurveda sono scienze sorelle che si sono sviluppate insieme e nel corso della storia si sono influenzate ripetutamente una con l’altra. In quanto discipline vediche, Yoga e Ayurveda operano insieme per aumentare i loro benefici a tutti i livelli. Lo Yoga è soprattutto e per prima cosa una scienza di autorealizzazione. Si interessa della pratica spirituale, soprattutto della meditazione, per portarci al di là del dolore e dell’ignoranza che sperimentiamo nel mondo.  L’Ayurveda invece è soprattutto una scienza di auto guarigione che tende ad alleviare le malattie del corpo e della mente. Ayurveda nel senso di auto guarigione significa che si occupa di ristabilire quella totalità che ha il Sé interiore come meta ultima, cioè opera una guarigione spirituale.

Il legame fra Yoga e Ayurveda è il prana, la forza vitale. Lo Yoga è l’intelligenza del prana che cerca sempre maggiori trasformazioni evolutive, mentre l’Ayurveda è il suo potere di guarigione che cerca di rafforzare i sistemi vitali che già ha sviluppato”. David Frawley, Yoga e Ayurveda” , pg 14/15/16

LA COSTITUZIONE AYURVEDICA E LO YOGA, I TRE DOSHA

Ora mi interessava meno l’aspetto medico, i trattamenti, medicinali ecc… dell’Ayurveda, ma piuttosto come si può applicare la conoscenza e la sapienza della disciplina nella nostra pratica e nell’insegnamento dello Yoga.  L’Ayurveda ci fornisce il sistema meraviglioso delle tipologie costituzionali basate sulle combinazioni  degli elementi principali dei quali è costituito tutto l’universo: terra, acqua, fuoco, aria e etere.  “L’esistenza biologica è la danza dei tre dosha: vata, pitta e kapha. La vita è un arazzo multicolore che rappresenta il loro movimento e i vari giochi di equilibrio e squilibrio, di unione e divisione.  Queste tre forze colorano e determinano le condizioni di crescita e invecchiamento, di salute e malattia. Dosha significa imperfezione o difetto e indica i fattori che danno luogo alla malattia e al decadimento”.  David Frawley, Yoga e Ayurveda, pg 43

VATA DOSHA è una combinazione tra aria e etere. Vata che letteralmente significa vento, è la forza, il principio principale che procura movimento, è motivante e sostiene gli altri due dosha, che altrimenti sarebbero incapaci di movimento. Si trova in tutti gli spazi vuoti nel corpo, negli organi cavi, nelle articolazioni e le cavità ossee, le anche e la bassa schiena. Vata è la forza vitale e  inoltre è l’energia del pensiero nella mente. Il sito fisico principale di Vata è il colon. Vata in equilibrio causa una buona digestione, in squilibrio invece porta ad un’ eccesso di gas causato da una cattiva digestione, può portare a malattie mentali, nervosismi, mancanza d’energia e indebolimento dei tessuti corporei.  Il tipo Vata è sovente con un corpo asciutto, secco, intellettuale, veloce, mobile, facile al cambiamento, flessibile, anche iper flessibile con articolazioni  spesso fragili.

PITTA DOSHA, è una combinazione tra fuoco e acqua. Il termine Pitta significa “il potere della digestione”. Siccome il fuoco non può esistere nel corpo, si manifesta attraverso il veicolo delle secrezioni untuose e acide, per questo motivo si sostiene che contiene anche l’elemento acqua. Come si intuisce Pitta è responsabile per ogni aspetto della digestione nel corpo, sia fisico, ma anche a livello sottile, digerendo le impressioni, esperienze e emozioni per riuscire alla percezione della verità insita. Pitta ci dona coraggio, intelligenza e vitalità senza i quali manchiamo della decisione e motivazione per portare a buon fine i nostri progetti.  Pitta è localizzato nell’intestino tenue, nello stomaco, nel sudore e le ghiandole sebacee. I tipi Pitta sono di statura media, con una buona muscolatura, spesso solari, precisi, acuti, flessibili con una buona circolazione. Tendono ad essere competitivi, dominanti specialmente con Pitta in eccesso, che si manifesta anche con tossine nel sangue, infiammazioni e infezioni, irascibilità, rabbia, stress e altro.

KAPHA DOSHA, è una combinazione di terra e acqua. Il termine significa “ciò che tiene attaccate le cose” ed è la forza di coesione. Kapha ha la funzione di contenitore per Vata e Pitta, per il calore e l’energia. Senza Kapha non ci sarebbe sostanza, fisicità perché oltre l’acqua dona anche l’elemento terra. Kapha è localizzato nella parte superiore del corpo, nel torace, la gola e la testa, i luoghi di produzione e di muco. Inoltre si trova nella parte mediana del corpo, nello stomaco, il pancreas e nei fianchi dove sovente si accumulano gli adiposi. Kapha ci dona emozioni e sentimenti.  Ci dona la capacità di sentire ed esprimere i nostri sentimenti come amore e attenzione, devozione e fede che ci facilitano l’unione e armonia con gli altri. Ci da la capacità di mantenere ciò che abbiamo conquistato con i nostri sforzi. Kapha viene prodotta dalla linfa che da nutrimento e idrata tutti i tessuti.  I tipi Kapha sono persone stabili, di costituzione forte, affidabili, con una forte resistenza fisica e mentale, costanti, lenti e pazienti. Con uno squilibrio di Kapha possono manifestarsi accumuli di muco nell’apparato respiratorio e nello stomaco, sovrappeso, accumulo di tossine, pigrizia, possessività, letargia e attaccamento eccessivo alle proprie cose, abitudini e affetti.

LA PRATICA DELLO YOGA PER BILANCIARE I DOSHA

Nell’arco dell’anno, come il cambio delle stagioni, si verificano cambiamenti nella prevalenza dei Dosha. Nella stagione dell’autunno c’è una netta prevalenza dell’elemento aria e etere (Vata Dosha) nella quale è consigliabile di lavorare preferibilmente sugli elementi di terra, acqua o fuoco. Questa prevalenza si protrae fino all’inizio o metà dell’inverno…

Nell’inverno prevalgono invece gli elementi terra e acqua (Kapha Dosha) che ci portano a praticare piuttosto posizioni con dominanza degli elementi  aria e etere o fuoco. L’energia di acqua e terra si protrae fino la metà della primavera, nel momento in cui possiamo adattare la nostra pratica prediligendo posture di fuoco, aria e etere. Nella stagione della primavera è anche consigliabile di rendere la pratica più dinamica, risvegliando il corpo dal letargo invernale, per bruciare tossine ed eventuali adiposi accumulati durante l’inverno.

In estate prevale nettamente l’energia dell’elemento fuoco, quindi Pitta Dosha, durante la quale si preferisce scegliere una pratica rinfrescante, calmante e ristorante con gli elementi terra, acqua e aria.

Gli elementi delle posizioni Yoga-Ratna potete trovarli in questo Opuscolo, e nel libro: Yoga-Ratna, il gioiello dello yoga, di Gabriella Cella

L’ORARIO DEI DOSHA NEL GIRO DELLA GIORNATA:

Dalle 02:00 alle 06:00 Vata (aria/etere)

dalle 06:00 alle 10:00 Kapha (terra/acqua)

dalle 10:00 alle 14:00 Pitta (fuoca/acqua) tempo per assumere il pasto principale, con maggiore stimolo                                                delle secrezioni e enzimi per una buona digestione

dalle 14:00 alle 18:00 Vata (aria/etere)

dalle 18:00 alle 22:00 Kapha (terra/acqua) L’ora per prepararsi a chiudere la giornata e andare a dormir

dalle 22:00 alle 02:00 Pitta (fuoco/acqua)

Possiamo lavorare sui squilibri dei Dosha praticando semplicemente posture, posizioni che rafforzano, e aiutano di bilanciare gli elementi del Dosha in eccesso, considerando anche la stagione e l’orario del giorno. Per esempio una persona con un eccesso di Vata, dovrebbe eseguire posizioni che rafforzano l’elemento terra, acqua o fuoco.  I tipi di Yoga dinamico NON sono adatti per loro, perché aumentano Vata, mentre per persone con Kapha prevalente potrebbero approfittare di stili di Yoga dinamico, mentre stili molto lenti e tranquilli sono più adatti a tipi Vata e cosi via. Questo è soltanto un accenno alle possibilità di applicazione della disciplina dell’Ayurveda alla pratica dello Yoga. Naturalmente è consigliabile seguire un’insegnante qualificato per avere un effetto positivo e durevole nel tempo.

Questa esposizione non presume di dare un’informazione esauriente sul vasto tema dello Yoga e Ayurveda. Vi consiglio vivamente di leggere altri testi di maestri qualificati come:

David Frawley, Yoga e Ayurveda, Autoguarigione e autorealizzazione, edizione IL PUNTO D’INCONTRO

David Frawley, Ayurveda e la mente, il potere terapeutico della psicologia energetica, edizione IL PUNTO D’INCONTRO

Dr. David Frawley, Sandra Summerfield Kosak, Yoga und die ayurvedischen Energietypen, edizione Windpferd, l’ho trovato purtroppo soltanto in tedesco, spero che presto si trova la traduzione in italiano.

Shanti Brancolini, Yoga su Misura, Il percorso personale per trasformare la tua vita, MORELLINI EDITORE

Gabriella Cella, Ayurveda e salute, come curarsi con l’antica medicina indiana, SUCCESSI FABBRI