“Hanumat è il signore dell’esercito delle scimmie, il protettore della razza umana; è il figlio di Vayu, il vento, e di Anjana; il suo nome significa “dalle mandibole possenti”. Le sue avventure vengono narrate soprattutto nel Ramayana, uno dei due grandi poemi epici indiani. Hanumat sostiene con la testa, e con l’aiuto delle mani, un’enorme montagna. In quanto animali molto simili all’uomo, le scimmie, nella credenza popolare hindu, sono sia temute che venerate, e fungono spesso da tramite tra il mondo animale e quello umano; Hanumat viene chiamato a testimone durante l’acquisto di terreni.” Gabriella Cella, YOGA-RATNA IL GIOIELLO DELLO YOGA

Nell’Induismo Hanuman  anche noto come Anjaneya, è una delle figure più importanti del poema epico indiano Ramayana ; è un vanara  (razza di uomini-scimmia) che aiutò Rama (avatar di Vishnu) a liberare la sua consorte, Sita, dal re Rakshasa Ravana. Simboleggia la bhakti, è conosciuto come figlio (spirituale) del deva Vayu, la divinità induista del vento e possiede poteri mistici.

Hanuman è la personificazione di saggezza, brahmacarya (celibato),  bhakti (devozione), giustizia, onestà e forza; questo si manifesta nel suo incrollabile impegno per la giustizia, impeccabile esecuzione degli incarichi che gli sono affidati, e infallibile talento nel servire il suo padrone prescelto. Il suo indispensabile ruolo nel riunire Rama con Sita è accostato da alcuni a quello di un maestro, che aiuta l’anima individuale e scoprire il divino; sebbene per i non-induisti potrebbe sembrare strano venerare una scimmia.

Rappresentando con il nostro corpo un personaggio di un tale spessore ci apporta energia positiva, ci avvicina all’umiltà, lealtà, devozione, forza e gli altri suddetti pregi di Hanuman.

COME SI ESEGUE:

In piedi, con le gambe divaricate leggermente di più della misura delle spalle, il piede sinistro ruota sul tallone portandolo in profilo, mentre espirando si piega il ginocchio sinistro, stando ben attenti di portarlo sopra la linea del tallone. Il peso del corpo rimane equilibrato sul centro, tra le due gambe, attivate i muscoli dell’addome. La prossima inspirazione sollevate le braccia lateralmente ed espirando si flettono un po’ i gomiti, i palmi delle mani guardano al cielo. Verificate la posizione ben tese delle mani, ruotando il capo lentamente a destra e sinistra per poi tornare al centro. Inspirando le mani si sollevano con forza, fino a portarle sulla linea del vertice del capo. La posizione finale va mantenuta da 5 a 15 o più respiri, per ripeterla poi sull’altro lato con gli stessi tempi.

BENEFICI:

  • Rafforza le braccia, le gambe e il torace
  • ci porta nel centro
  • come posizione dell’elemento terra ci dona forza, stabilità, sicurezza, autostima
  • rafforza l’articolazione delle spalle e i polsi
  • di riflesso rafforza la zona cervicale
  • apre le anche, rilassa il piriforme e lo psoas

CONTROINDICAZIONI:

Nessuna

LE MYOFASCIE MUSCOLARI:

  • Il maggiore beneficio ricevono le myofasce delle spalle e delle braccia. La salute della spalla dipende dal movimento sano delle spalle. Ciò è tanto più vero per le spalle rispetto ad altre articolazioni, a causa della grande mobilità – e quindi intrinseca instabilità – della spalla. Inoltre, ciò non riguarda semplicemente il modo in cui la testa dell’osso del braccio si inserisce nell’incavo della spalla. La spalla è composta da tre parti fondamentali: l’osso del braccio o omero, la scapola e la clavicola. Tutti questi devono essere finemente coordinati e fluidi nei loro movimenti mentre scivolano sotto gli strati muscolari, altrimenti subiscono lesioni.
  • Inoltre rafforziamo il Core o Madhya Sutra centrale. Il Core Sutra è una creatura strana. Non esiste uno schema di movimento che gli sia strettamente proprio, a parte l’adduzione dell’anca e l’influenza sul movimento del diaframma, e tuttavia non esiste movimento che sia completamente separato dall’influenza del Core Sutra. Il Sutra è infuso con fibre muscolari a contrazione lenta e orientate alla resistenza, in linea con il suo ruolo di fornire stabilità e sottili cambiamenti di posizionamento alla struttura centrale del corpo.

YOGA E AYURVEDA:

Una posizione senz’altro molto utile per VATA e PITTA DOSHA che agisce in questi casi in modo equilibrante

  • Tipi VATA possono approfittare di questa posizione che li centra, dona stabilità, qualità che i tipi VATA hanno tanto bisogno. Gli fa sperimentare finalmente l’elemento terra, quitando le loro mente sovente agitata.
  • Ai tipi PITTA Dosha, anche per loro questa postura ha in serbo tanti benefici. Calma la loro sete di competere ad ogni costo, e si possono concentrare a mantenere la posizione delle braccia. L’attenzione al loro respiro calmo e regolare potrebbe portarli “con i piedi per terra”.
  • Infine le persone di KAPHA Dosha hanno una connessione naturale e forse eccessiva con l’elemento terra, può eseguirla per meno tempo mettendo l’attenzione sullo sforzo delle braccia e spalle, stando ben attenti di tenere il petto e le spalle aperte, gli aiuterà a sciogliere mucco in eccesso.

LA SUA POLARITA’ E’ MASCHILE, L’ELEMENTO E’ LA TERRA

GIOVA ALLE PERSONE CHE NON RIESCONO, METAFORICAMENTE, A REGGERSI SULLE PROPRIE GAMBE, CIOE’ CHE NON SANNO DECIDERE AUTONOMAMENTE

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Con gratitudine Sabine / Satyabhama