L’utilità dello Yoga per la cistite
PROBLEMI DI CISTITE?
ECCO COME POTETE CURARLA E PREVENIRLA CON LO YOGA
E’ arrivato l’inverno e i primi freddi e con esso spesso piedi gelati che possono causare frequenti minzioni. In questo caso di solito basta vestirsi caldi avvolgersi in una coperta, e in fine una borsa calda sul basso addome ed i sintomi spariscono.
Un altro caso presenta la cistite batterica. Generalmente la cistite batterica, che andiamo a prendere in esame, si manifesta quando la vescica si infiamma, in maniera acuta o cronica, a causa di germi intestinali che colonizzano la vagina. Alcuni Microrganismi come l’Escherichia coli, Proteus, o l’l’Enterococco, giungono alla vescica risalendo dall’uretra, condotto da cui fuoriesce l’urina, che nelle donne è lungo 3-5 cm, contro i 13-16 cm degli uomini (la spiegazione del motivo per il quale la cistite batterica colpisce principalmente le donne).
Alimentazione in caso di cistite:
La principale indicazione nutrizionale nella cistite è quella di evitare gli zuccheri raffinati: se la cistite è di natura batterica, la proliferazione dei batteri viene favorita dallo zucchero.
Per mantenere un buon equilibrio intestinale e una flora batterica adeguata è assolutamente necessario ridurre gli alimenti industrializzati come bevande zuccherate e succhi di frutta confezionati, alcool, caffè, formaggi e insaccati.
Da preferire un’alimentazione ricca di fibre e cereali integrali, e con frutta e verdura fresca di stagione.
LO YOGA IN CASO DI CISTITE:
Una posizione estremamente utile è Mala-Asana, la ghirlanda. A livello simbolico la ghirlanda viene data in dono al maestro/Guru e ne vengono ornate le divinità, o semplicemente come un dono alla moglie per i capelli. Giova a tutti coloro che non vivono pienamente la loro parte femminile.
In posizione eretta, i piedi divaricati pari alla misura delle spalle. Inspirando sollevare le braccia tendendole in avanti e afferrare le mani tra di loro. Espirando flettere le ginocchia aprendole un pò e col bacino si scende verso il suolo senza toccarlo e senza sollevare i talloni (se rimangono un pò sollevati mettete una coperta ripiegata sotto). Le braccia tese in avanti controbilanciano la discesa. L’asana si può mantenere con le mani giunte davanti al petto e la fronte appoggiata sopra le punte delle dita. La versione completa porta le mani dietro le caviglie, con i palmi a terra, come sulla foto. Le braccia e le spalle rimangono
all’ interno delle ginocchia.
Mantenete da 5 a 30 respiri o anche più. Potete eseguirla anche durante la fase acuta dei sintomi.
Lentamente sciogliete la posizione portando il bacino a terra per poi distendervi al suolo rilassandovi e percependo ancora l’eco dell’asana.
Con gratitudine
Sabine
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