Stambha è il pilastro, la colonna, il sostegno. In questo asana il corpo diviene come un pilastro, che simbolicamente sostiene la volta del cielo”. Gabriella Cella, YOGA-RATNA IL GIOIELLO DELLO YOGA

Nel Rgveda – antichi testi indiani – Stambha o Skambha è il pilastro inteso in senso cosmico, che congiunge cielo e terra; viene visto come una mistica intelaiatura di sostegno alla creazione. Un brano lo descrive come l’essenza di tutto ciò che aspira alla vita dello spirito, “di tutto ciò che respira”. In un altro brano, si afferma che tutti coloro che comprendono Skambha, comprendono l’essenza di tutto ciò che esiste, l’Axis Mundi, l’asse del mondo. Ampio riferimento nella letteratura di varie civiltà, a questa “colonna gigante”, come tronco di un albero sacro, supporto alla volta celeste. 

COME SI ESEGUE:

Distesi al suolo supini, la nuca lunga, il mento rientra, le braccia lungo i fianchi con i palmi delle mani a terra. Inspirando, si sollevano le gambe unite o leggermente divaricate, fino a portarle diritte e perpendicolari al suolo. La prossima inspirazione solleva anche le braccia distese, stando ben attenti di mantenere le spalle aderenti alla terra. Espirando si piegano i polsi e le caviglie esponendo così le piante dei piedi e i palmi delle mani al cielo. Le dita dei piedi e delle mani tirano giù verso il corpo attivando così le myofasce del centro e delle spalle/braccia. In caso che le gambe e l’addome cominciano fortemente a tremare, ci si può aiutare con un ausilio come un blocco o un cuscino yoga sotto il sedere, per alleviare la tensione e non caricare la zona lombare o addirittura la cervicale. Mantenere la posizione con respiri calmi e regolari nell’immobilità per almeno cinque a quindici respiri o più. Per sciogliere l’asana si dovrebbe fare scendere le gambe mantenendole distese (con problemi di schiena o con i reni, scendere con le gambe piegate).

BENEFICI

  • Rafforza le braccia, il torace e la schiena
  • raddrizza le spalle incurvate
  • corregge la lordosi lombare
  • massaggia dolcemente il cuore
  • allunga i muscoli posteriori delle gambe
  • tonifica i muscoli dell’addome
  • scarica le gambe dal carico venoso
  • convoglia l’energia nel bacino e nel petto (anche il sangue) a beneficio dei organi nel bacino e nel petto

CONTROINDICAZIONI:

Nessuna. Chi ha problemi alla colonna vertebrale o con i reni deve piegare le ginocchia nel salire e nello scendere.

LE MYOFASCE MUSCOLARI:

  • Otteniamo una bella azione sul Core Sutra centrale grazie ai piedi, specialmente gli alluci che puntano in basso, spingendo le caviglie un po’ all’interno si attivano gli adduttori che insieme con lo psoas portano l’azione fino alla testa.
  • Il Purva Sutra anteriore si attiva con il retto dell’addome e i quadricipiti
  • Il Pascima Sutra posteriore viene allungato e stirato dal coccige fino alla nuca
  • I Sutra delle braccia e delle spalle vengono stabiliti e rafforzati
  • I Parsva Sutra mantengono l’equilibrio delle gambe e delle braccia

YOGA E AYURVEDA:

Gli elementi di questo asana sono terra, fuoco e aria, con ARIA predominante

  • Le persone di VATA Dosha dominante possono eseguire la posizione con tempi ridotti, e concedersi dopo un po’ di tempo di riposo
  • Le persone con PITTA Dosha predominante non hanno nessun limite per eseguirla, anche se l’esperienza mi insegna che spesso hanno difficoltà di tenere le gambe diritte e mantenerla, possono aiutarsi con dei spessori sotto il coccige
  • Le persone che hanno invece il KAPHA Dosha in risalto possono eseguirla e tranquillamente prolungarsi nel mantenimento finché sentono sintomi di affaticamento, grazie alla loro grande stabilità

LA POLARITA’ DELL’ASANA E’ MASCHILE

LA POSIZIONE E’ IN PARTICOLARE PER PERSONE TIMOROSE, CHE NON RIESCONO A SOSTENERE LE DIFFICOLTA’ DELLA VITA

Con gioia e gratitudine

Sabine / Satyabhama

Se vi è piaciuto l’articolo cliccate mi piace e condividetelo con gli amici