“Gorakh, chiamato anche Goraksha o Gorakshanàtha, fu un saggio, considerato dalla tradiione discepolo e successore di Matsyendra. A lui – che visse certamente prima del XIII secolo – viene attribuita la creazione dell’hatha yoga. Fu creduto in passato un medico bengalese, ma gli studiosi più recenti ritengono piuttosto che egli fosse un semplice rinunciante proveniente dal Nepal o uno yogi non istruito; nessuna delle opere che gli vengono attribuite fu redatta durante la sua ita e, molto probabilmente, la sua dottrina – che era fondamentalmente asistematica – fu messa per iscritto dai suoi dotti allievi. Nel suo insegnamento si fusero pratiche yogiche shivaite, tantriche buddhiste, shàkta e jaina ed esso fu fortemente influenzato anche da culti magici e alchemici. Gorakh si rivolse a gente di tutte le caste, tanto che la sua popolarità fece nascere numerose leggende relative ai suoi poteri yogici e miracolosi. Alcuni yogin sostengono che soltanto eseguendo la posizione di Goraksha tutte le altre diventano possibili”. Gabriella Cella, YOGA-RATNA IL GIOIELLO DELLO YOGA

I Nath Yogi credono che Goraksh Nath sia molto più di un Guru umano e ne tramandano la nascita soprannaturale, che esista prima della Creazione, in tutti e quattro gli Yuga e che viva ancora adesso. Testimonianze riportano di incontri con personalità vissute in epoche molto distanti tra loro, in un arco di tempo impossibile per l’essere umano ordinario. Mahayogi Gorakhnath non è legato ad un unico corpo fisico ed è in grado di lasciare il proprio corpo per entrare in altri o di crearne a suo piacimento per apparire quando è necessario proteggere il sanathan dharma. Egli è descritto come il figlio del vuoto (Sunyaputra), sfondo invisibile e potere ispiratore dietro la manifestazione di diversi santi, in diversi periodi della storia tra cui Kabir, Guru Nanak, Guga Pir, Raja Bhartrihari, Maometto e Gesù (Isai Nath)

Ci sono diverse leggende che narrano la nascita di Goraksha. Tra queste una particolarmente nota, tramandata dai Nath Yogi, descrive che Matsyendra Nath pregò il suo maestro Adinath (Shiva) chiedendo di poter avere l’onore di insegnare ad un allievo così spirituale da poterlo superare. Adinath (Shiva) rispose che non vi poteva essere nessuno più evoluto di Matsyendra se non Se stesso, pertanto decise di incarnarsi in un corpo umano. Fu così che una giovane contadina di umili origini, pregò Shiva per ottenere il suo primo figlio. Il Dio le consegnò della vubhuti in grado di concederle il dono di essere madre, ma lei, incredula, non utilizzò la cenere e la gettò sopra una montagna di sterco. Dopo dodici anni Matsyendra, grande maestro di yoga, venuto a sapere della vicenda, si mosse alla volta della donna e la condusse alla montagna di sterco dove trovò un giovane di dodici anni, proprio suo figlio, ovvero Goraksha. Da quel giorno Goraksha divenne allievo di Matsyendra.

Goraksha aiutò in varie occasioni il maestro, ad esempio, tramutandosi in donna, ed andando a salvare il guru una volta che questi si era perso nei piaceri terreni in un harem.

In quanto avatar di Shiva egli è anche Ardhanariswara अर्धनारीश्वर (Dio uomodonna): le polarità maschile e femminile sono in perfetto equilibrio (Wikipedia).

Quindi un grande maestro, persino divino – quanto pare – che “incarnandolo prendendo la posizione” può donarci un’infinità di benefici.

COME SI ESEGUE:

La posizione è complessa quanto il maestro che gli diede il nome

Seduti per terra, piegate la gamba sinistra indietro, col tallone vicino al gluteo e il ginocchio al suolo. L’altra gamba piegata con il piede a terra. Scendete lentamente con il busto in posizione supina ed inspirando sollevate il braccio destro, espirando si appoggia a terra al di la del capo ben diritto e disteso. Ora afferrate con la mano sinistra l’alluce destro ed inspirando sollevate la gamba in alto, distendendola poi nell’espirazione; il ginocchio sinistro non dovrebbe sollevarsi da terra idealmente (il che non è facile, accettate i vostri limiti). Mantenete la posizione con respiri calmi e regolari da cinque a quindici respiri o più quando vi sentite a vostro agio. Ripetete con gli stessi tempi e modalità sull’altro lato.

BENEFICI:

  • Rafforza ogni muscolo del corpo;
  • elasticizza tutte le articolazioni
  • massaggia gli organi interni
  • scarica le gambe dal carico venoso
  • tonifica la schiena

CONTROINDICAZIONI:

Da evitare con problemi alle ginocchia.

LE MYOFASCE MUSCOLARI:

  • Il Core Sutra centrale viene stimolato e stirato in modo eccellente attraverso l’alluce tirato, lo psoas in ambedue posizione sui due lati, l’attivazione dei addominali trasversi;
  • Il Purva Sutra anteriore viene allungato su un lato, contratto sull’altro
  • Il Pascima Sutra posteriore ricevo anche esso un’intenso stimolo ed allungamento;
  • I Sutra delle spalle e delle braccia vengono tonificati nel lato posteriore ed anteriore
  • I Parsva Sutra laterali mantengono con il loro tono l’equilibrio della posizione e rafforza il Tensor Fascia Lata
  • Anche i Spiral Sutras vengono attivati per proteggere le ginocchia ed allineare le gambe

YOGA E AYURVEDA:

Il Chakra attivato di questa posizione è Manipura, quindi il suo elemento è il FUOCO

  • Per persone con VATA Dosha potrebbe essere una grossa sfida e comportare dei problemi. Bisognerebbe casomai avvicinarsi con lentezza e grande cautela, ascoltando attentamente i propri limiti poiché è una posizione molto impegnativa per le articolazioni
  • Persone con PITTA Dosha dominante potrebbero sentirsi stimolati dalla sfida che la posizione rappresenta. Devono però comunque stare attenti e non “strafare” per provare ai altri e si stessi che ne sono capaci.
  • Persone con KAPHA Dosha predominante devono superare la loro resistenza per il nuovo e la propria tendenza alla rigidità, poi procedendo con calma, pazienza e cautela potrebbe essere una buona posizione per loro.

LA POLARITA’ DELLA POSIZIONE E’ MASCHILE

GIOVA A PERSONE POCO TENACI E MOLTO EMOTIVE

Con gioia e gratitudine

Sabine / Satyabhama

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