Makara è un leggendario animale acquatico, una specie di anfibio simile al coccodrillo. Compare in molti miti hindu, come personaggio al quale vengono attribuite capacità magiche, legate soprattutto alla fertilità delle acque. Esso viene frequentemente rappresentato negli antichi architravi dei torana, gli archi d’ingresso ai templi, sullo schienale dei troni, o in altri elementi scultorei, con funzione decorativo-apotropaica. Veicolo di Varuna, il signore delle acque, e di Ganga, la dea del fiume Gange, è sempre simbolo di fertilità e di buon auspicio”. Gabriella Cella, YOGA-RATNA IL GIOIELLO DELLO YOGA

In rete si trovano informazioni che coincidono con la presentazione della maestra Gabriella Cella nel suddetto libro. Inoltre il suo rapporto col acqua: è la personificazione dell’acqua, il Makara vive nel mare, che è infatti chiamato Makaravasa  (dimora del Makara). In virtù di questo legame con l’elemento acqua gli vengono attribuiti molti poteri, tra cui in particolare quelli legati alla sessualità: è infatti il simbolo della virya, virilità. Tra le sue funzioni più frequenti c’è quella di fungere da veicolo di due divinità, ovviamente acquatiche: Varuna, dio delle acque terrestri e celesti, e Ganga la dea del Gange.

L’interpretazione: Un ruolo che ha avuto fin dalle origini è quello di simboleggiare la felicità e la prosperità; si dice infatti che tra le sue fauci si trovi a volte un fiore di loto ed a volte una perla. Il Makara è quindi soprattutto un mostro di buon auspicio, ed in questa veste è stato usato spesso come motivo di decorazione architettonica. Lo troviamo scolpito su frontoni, alla base dei pilastri, agli stipiti delle porte con finalità apotropaiche, per preservare le costruzioni da influenze nefaste.

Quindi rappresentando questa posizione è di buon auspicio e porta felicità, virilità e fertilità.

COME SI ESEGUE:

Mettetevi in una posizione prona, sollevate la testa e le spalle scaricando il peso sulle mani e sugli avambracci, tenendoli aperti come la larghezza delle spalle. Puntate a terra i piedi, un poco divaricati, e inspirando sollevate il bacino formando con tutto il corpo una linea diritta e tesa dalle spalle ai talloni. Attivate gli addominali e i muscoli dei glutei, facilitando così di mantenere questa linea diritta senza crollare con il bacino o le ginocchia verso il suolo. Esiste anche una variante di riposo, scendendo al suolo, incrociate gli avambracci ponendo le mani sulle spalle. I piedi sistemati sul tappetino con i talloni uniti e le punte/dita rivolte verso l’esterno. Mantenete la posizione con respiri calmi e regolari da cinque a quindici respiri o anche di più se vi sentite comodi. Nella posizione di riposo cambiate l’incrocio dei avambracci.

BENEFICI:

  • Tonifica gli organi interni del bacino e dell’addome;
  • rafforza i muscoli addominali e dorsali;
  • rafforza le braccia;
  • stimola i meridiani che partono dai piedi, dando beneficio agli organi correlati come stomaco, fegato, milza, reni, vescica biliare e urinaria
  • tonifica i muscoli dei glutei
  • molto utile in caso di frequenti mal di schiena perché rafforza notevolmente tutte le fasce muscolari, specialmente il Core Sutra

CONTROINDICAZIONI:

  • Ernie discali, e in gravidanza

LE MYOFASCE MUSCOLARI:

  • Il Core Sutra centrale viene rafforzato, tonificato enormemente dalle punte dei piedi fino su alla testa, questa posizione è molto positiva anche con piedi piatti, perché aumenta e rafforza l’arco plantare. Inoltre distende e tonifica lo psoas che è la parte centrale del Sutra.
  • Il Pascima (posteriore) e Purva-Sutra (anteriore) vengono ambedue stimolati e rafforzati dovendo mantenere tutto il corpo in una linea diritta in un perfetto equilibrio tra i due Sutra.
  • Anche i Parsva-Sutra laterali ricevono tono, evitando che il corpo crolli lateralmente.
  • I Sutra delle braccia e delle spalle partecipano fortemente aumentando e mantenendo la forza e tono nelle braccia

YOGA E AYURVEDA:

Gabriella la definisce una posizione dall’elemento acqua dominante, ma ha comunque un buon equilibrio e coinvolge anche gli altri elementi, terra, fuoco e aria.

  • Una posizione perfetta per le persone di VATA Dosha. Tonifica tutto il corpo (muscoli e articolazioni) senza mettere a rischio le articolazione spesso fragili di questo Dosha ayurvedico. Ottimo direi, dovrebbe eseguirla posizione frequentemente, perché inoltre libera la testa, spesso troppo carica di pensieri.
  • Anche le persone che hanno una predominanza di PITTA Dosha possono trarre tanti benefici da questa posizione, purché non entrano in competizione con gli altri praticanti, perché è anche una posizione di forza. Se riescono a superare questo impulso insito del loro carattere, va bene anche per loro.
  • Io direi anche le persone con KAPHA Dosha dominante hanno la possibilità di ricevere grossi vantaggi da questa postura, visto ch’è una posizione sicuramente di forza, perlomeno la variante sollevata, può aiutarli ad acquisire più sicurezza, forza ed uscire dalla loro zona di comfort.

LA POLARITA’ DI QUESTA POSIZIONE E’ NEUTRA

GIOVA A PERSONE FRAGILI, CHE ESAURISCONO FACILMENTE LA LORO CARICA ENERGETICA

Con gioia e gratitudine

Sabine / Satyabhama

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