“Bhagavat è, propriamente, “colui che è dotato di potenza spirituale e di maestà divina”. Viene assimilato a una divinità suprema, come un angelo, e può essere simboleggiato dal grande uccello del paradiso. Bhagavat è un epiteto di grande rispetto e venerazione, che può essere usato per ogni essere di natura divina.” Gabriella Cella, YOGA-RATNA IL GIOIELLO DELLO YOGA

Bhagavat è un termine sanscrito che in qualità di sostantivo intende “divino”, “glorioso”, “adorabile”, epiteto di Viṣṇu, di Kṛṣṇa, di Śiva, ma anche di un buddha o di uno jina. Nella sua forma di termine al nominativo di prima persona anche Bhagavān, più diffuso, ma riferito principalmente agli ambiti viṣṇuiti e kṛṣṇaiti. Inteso come aggettivo, il sanscrito bhagavat intende indicare ciò che è “beato”, “felice”, “fortunato”. Il correlato bhāgavata in qualità di sostantivo indica l’adoratore del Bhagavat, mentre in qualità di aggettivo indica ciò che è relativo al Bhagavat, quindi a Viṣṇu, Kṛṣṇa, Śiva, etc..

Una posizione che invoca in noi il “divino”, ognuno come lo concepisce al proprio modo. In ogni caso richiama sempre un’energia superiore, divina che abita in noi, risvegliandola, portandola in superficie per divenire consapevoli, coscienti, e così capaci ad integrarla nel nostro essere e nella nostra vita quotidiana.

COME SI ESEGUE:

Stando in piedi, spostate tutto il peso del corpo sulla gamba sinistra, ancorando e radicando bene il piede allargando le dita a ventaglio e percependo i quattro punti di appoggio. Inspirando le braccia si sollevano lateralmente, ben distese come fossero delle ali, le spalle si allontanano dal collo. Espirando attivate i muscoli dell’addome e flettete il busto in avanti con la gamba destra che si solleva contemporaneamente, portando tutto il corpo su una stessa linea diritta, dalla spalla al piede con le dita del piede che puntano verso il corpo, il tallone spinge lontano. Idealmente il corpo dovrebbe risultare parallelo al suolo, però per tanti questo non è possibile, per lo meno all’ inizio.  Concentrate la vostra attenzione a mantenere una linea diritta che sarà già per molti uno sforzo più che sufficiente. I più abili non avranno problemi di portate tutto il corpo parallelo al suolo . Aprite bene il petto, le spalle e avvicinate le scapole tra di loro, le mani ruotano sui polsi portando i palmi verso l’alto. La testa rimane sulla linea del busto. Mantenete la forma con respiri calmi e regolari nell’immobilità per almeno 5 respiri, che potrete poi aumentare gradualmente con il tempo.

La posizione va ripetuta sull’altra gamba con le stesse modalità e stessi tempi.

BENEFICI:

  • Aumenta l’equilibrio psico-fisico
  • apre il petto e le spalle
  • migliora e aumenta la capacità respiratoria
  • rafforza la memoria e la concentrazione
  • tonifica i muscoli delle braccia e del busto
  • rafforza e tonifica le gambe.

CONTROINDICAZIONI:

  • Eseguito nel periodo mestruale può diminuire il flusso
  • con ernie discali flettere la gamba che sorregge il corpo

LE MYFASCE MUSCOLARI:

  • Il Core Sutra centrale è sempre bene attivarlo, lo effettuiamo semplicemente tirando le dita del piede sollevato verso il corpo e spingendo il tallone indietro. Il Core dona la stabilità interiore ed esteriore centrale. La sua funzione non è esclusivamente fisico, ma ha una connessione “speciale” con la Sushumna, il canale centrale, sottile, quindi influenza profondamente anche tutta la nostra sfera sottile, mentale e spirituale.
  • Il Pascima Sutra posteriore viene attivato e leggermente contratto (arcando un poco la schiena e avvicinando le scapole tra di loro), dando così la possibilità al Purva Sutra anteriore di tendersi ed allungarsi per stabilizzare la postura in un’equilibrio stabile.
  • I Parsva Sutras laterali aiutano eseguendo il loro compito di mantenere l’equilibrio generale e laterale della posizione
  • I Sutra delle spalle e delle braccia si attivano e si tonificano alla perfezione

YOGA E AYURVEDA:

L’elemento di questa posizione è senza dubbio ARIA

Posizioni di equilibrio danno leggerezza al corpo. Specialmente in primavera, dominata dalla pesantezza di KAPHA Dosha, sono consigliate queste posture.

  • Persone con VATA Dosha prevalente possono approfittarsi maggiormente in primavera del effetto benefico della posizione, che inoltre rafforza tutto il corpo e le persone VATA possono sviluppare nuova forza
  • le persone con PITTA Dosha dominante possono gioire di questa posizione che aiuta a superare l’ego, e se l’esecuzione gli risulta molto facile, possono tentare di praticarla con occhi chiusi.
  • le persone con KAPHA Dosha predominante fanno bene di concentrarsi ad aprire bene il petto per superare ulteriormente l’indolenza e pesantezza. Una posizione molto favorevole anche per loro.

Il Chakra attivato è Anahata, il centro del cuore.

LA POLARITA’ E NEUTRA

GIOVA IN PARTICOLARE A PERSONE CHE SONO TROPPO RADICATE ALLA TERRA E CERCANO UNA SPIRITUALITA’ CHE RAZIONALMENTE RIFIUTANO

Con gioia e gratitudine Sabine / Satyabhama

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