Arjuna è un mitico eroe che compare nel Mahabharata, nonché uno dei protagonisti di questo importante poema epico indiano.

Arjuna (il cui nome significa letteralmente “il puro”) è Il terzo dei cinque fratelli Pandava, ossia i figli di Pandu: Yudhisthira, Bhima, Arjuna, Nakula e Sahadeva. Effettivamente, però, Arjuna è stato concepito da Indra, il re dei semidèi di Śpinea, dal momento che Pandu, legittimo erede al trono di Bharata, non poteva generare figli a causa di una maledizione.

Oltre alla sua purezza, lealtà e grande amicizia con Krishna la persona Suprema, questo grande personaggio storico ha in serbo un grande insegnamento per noi:

“Prima della guerra di Kuruksetra, Arjuna e Duryodhana (il maggiore dei 100 fratelli Kurava) si recarono entrambi da Krishna (“casualmente” nello stesso momento) per chiedere la sua alleanza durante il conflitto. Egli tuttavia non poteva esimersi dall’accontentare entrambi, così chiese loro di esprimere una preferenza: ad uno avrebbe garantito il proprio potente esercito, all’altro la propria presenza personale sul campo di battaglia, con la condizione che non avrebbe preso parte allo scontro. Arjuna, essendo più giovane, si espresse per primo; egli non aveva dubbi e scelse con decisione la vicinanza di Krishna, rendendo soddisfatto in questo modo anche lo stesso Duryodhana, il quale avido di potere si era appena visto ingigantire il proprio esercito. Con questa azione molti saggi alla corte dei Kurava ebbero subito ben chiaro l’esito dello scontro (nonostante l’inferiorità numerica dell’esercito Pandava): essendo Krishna l’incarnazione di Dio, la Sua semplice presenza era garanzia di vittoria, giustizia e virtù.

Per questa ragione, per tutta la durata dello scontro, Krishna si presta come auriga di Arjuna; ed è ad Arjuna, proprio per la sua purezza e nobiltà d’animo, che Krishna prima della battaglia rivela gli insegnamenti della Bhagavad Gita.”

Guardiamo questo racconto un po’ più approfonditamente. L’auriga fa parte della casta più bassa dell’ Varnashrama indiano, e inoltre Arjuna per guidare Krishna, mise il suo piede sulla spalla di Krishna, sulla destra per andare a destra e viceversa. I piedi erano e sono tuttora considerati impuri in India. Krishna, il Signore Supremo, prestandosi come auriga, facendosi mettere il piedi addosso dal suo amico intimo e discepolo Arjuna, ci insegna che affidandoci e abbandonandoci al Signore, lui reciproca centinaia di volte, mettendosi persino in una posizione inferiore, felice di poterci servire.

COME SI ESEGUE:

In posizione eretta, in fondo al tappetino, con i piedi divaricati, la misura del bacino. Facciamo un lungo passo in avanti con il piede sinistro, il piede destro ruota a 45 gradi. Il bacino si allinea con la parte corta del tappetino. Inspiriamo ed espirando si flette il ginocchio sinistro, portandolo sopra la linea del tallone, mentre la gamba destra è ben diritta, distesa. Ambedue i piedi premono nel tappetino, come se volessero allontanarsi l’uno dall’altro, attivando così i muscoli delle gambe. Inspirando le braccia si sollevano in avanti, portandole all’altezza delle spalle. Le dita mimano come se si avesse un’ arco tra le mani, i pollici puntano in alto. Una profonda e rumorosa espirazione tira il braccio destro in dietro, come se tirasse la corda dell’arco con forza. Il busto si apre un po’ verso destra, ruotando dall’ombelico in su. La base, dai piedi in su fino al bacino rimane stabile come alla partenza. La coscia sinistra ruota un poco all’esterno (in una spirale esterna) attivando i muscoli abduttori, la caviglia destra spinge in dentro, attivando la spirale interna, attivando l’adduttori. Lo sguardo focalizzato al bersaglio immaginario che potrebbe essere una persona che invade il nostro spazio sacro; o un attitudine, caratteristica nostra, che ci farebbe piacere di eliminare. Mantenere la posizione con respiri calmi e regolari da 5 a 15 respiri, o anche più se ci si sente confortevole, poi ripetere la posizione sull’altro lato con le stesse modalità e tempi.

BENEFICI:

  • rafforza le gambe, le ginocchia
  • elasticizza le articolazioni delle anche
  • rafforza lo psoas su un lato, sull’altro lo distende
  • tonifica il busto, le braccia e le spalle
  • rafforza la schiena

LE MYOFASCE MUSCOLARI:

  • rafforza il Core Sutra centrale. La maggior parte dei muscoli nei Sutra sono “superficiali” o in altre parole sono vicini alla superfice esterna del corpo, e fanno parte di quello che comunemente chiamiamo “corpo esterno”. . Il regno del corpo interiore fornisce il nostro nucleo posturale centrale (core) e dobbiamo discutere del supporto fornito dal sistema “core” degli addominali trasversali, dei multifidi, del pavimento pelvico e del diaframma. Mentre questi muscoli risiedono nel torso stesso, c’è anche un Sutra myofasciale che attraversa questo “core”, letteralmente dalla testa ai piedi, e dona centralità, stabilità e mantiene un allineamento corretto.
  • bilancia il Pascima e Purva Sutra posteriore e anteriore. Pertanto il gastrocnemio e i muscoli posteriori della coscia sono separati e tuttavia collegati dal suo incrocio. formano una continuità, ma solo quando il ginocchio è esteso. Questi muscoli agiscono per piegare il ginocchio, ma lo fanno separatamente. Ma quando la gamba è dritta, con l’articolazione del ginocchio in estensione, la base dei femori si inserisce nel muscolo del polpaccio sovrapposto, intrecciando il polpaccio e il tendine del ginocchio in modo che si incastrino. Quindi i due muscoli formano una continuità miofasciale, traducendo le loro azioni ed esperienze attraverso il Pascima Sutra. Una massima approssimativa e pronta per la relazione tra le due linee – Purva e Pascima Sutra – è “in su davanti e in giù dietro”. Questo descrive la “trazione” che loro sono progettati a fornire, come supporto di una postura sana e corretta.
  • tonifica i Parsva Sutra laterali. Il Parsva Sutra partecipa in azioni laterali, estensioni o piegamenti laterali del corpo. Controlla tutti i movimenti laterali, piegamenti e flessioni laterali, estensioni, l’aperture delle anche e l’eversione del piede (portare il peso sul angolo esterno del piede). Funziona anche come “freno regolabile”, come lo chiama Myers, per i movimenti laterali e rotatori del tronco.
  • anche i Spiral Sutra vengono tonificati. Il Parivritta o Spiral Sutra governa la “rotazione” – cioè la rotazione che avviene attorno all’asse. In quanto tale ha una relazione stretta e significativa con il Sutra Centrale ed è un Sutra vitale di per sé. L’apprezzamento del Parivritta Sutra è essenziale per comprendere una serie di problemi strutturali e disallineamenti, dalle caviglie e ginocchia ai fianchi, alla parte bassa della schiena, alle spalle e al collo.
  • tanti benifici anche per i Sutra delle spalle e delle braccia. Prima di guardare i Sutra coinvolti in un uso genuino delle spalle, dobbiamo guardare i movimenti delle scapole, associati con i movimenti delle braccia, perché l’uso appropriato delle scapole è la chiave per prevenire e curare lesioni nell’articolazione delle spalle, come anche riguarda altri problemi delle spalle e del collo.

YOGA E AYURVEDA:

La posizione stimola l’elemento FUOCO, ma anche aria, acqua, terra e etere vengono coinvolti.

  • Pacifica VATA Dosha, rafforza il suo corpo, che per lui è un gran bene, visto la sua possibile fragilità. Può aiutargli a mettere ordine nei suoi pensieri, rafforza la capacità di focus e la concentrazione.
  • Pitta Dosha non dovrebbe eccedere nel mantenimento, si può focalizzare in avanti e dimenticare così tutto intorno, e sperimentare la forza del suo corpo in modo nuovo.
  • è una buona posizione per KAPHA Dosha, che richiede forza e impegno. L’apertura del petto aumenta l’apporto d’ossigeno e dona più energia.

La sua polarità è maschile, il suo elemento è il fuoco Manipura Chakra

LA SUA POLARITA’ E’ MASCHILE, IL SUO ELEMENTO E’ IL FUOCO, MANIPURA CHAKRA

CI AIUTA QUANDO NON ABBIAMO FICUCIA NELLE NOSTRE CAPACITA’ E NELL’AMICIZIA. DONA AUTOSTIMA E SICUREZZA

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Con gratitudine Sabine / Satyabhama