“Duryodhana” è un potente guerriero che guidò i principi Kaurava nella guerra contro i loro cugini i Pandava, delle cui gesta si narra nel poema epico indiano il Mahabharata. Anche questa posizione deriva dalla forma dell’arte marziale del Kerala, il kalaryppayyat, a cui segue sempre un massaggio dei piedi, relato alle pratiche dell‘ayurveda, la scienza vedica per il mantenimento e la cura della salute.” Gabriella Cella, YOGA-RATNA IL GIOIELLO DELLO YOGA

Nel poema epico indiano Mahabharata Duryodhana è il figlio maggiore, malvagio, del re cieco Dritharashtra, partorito dalla regina Gandhari , il più grande dei cento fratelli Kaurava e l’antagonista principale dei Pandava. Sebbene sia amato da tutta la sua famiglia Duryodhana e ancor di più i suoi fratelli sono considerati meno dei cinque Pandava, in quanto a virtù, senso del dovere e rispetto dei capi famiglia. Duryodhana viene allevato dallo zio materno Shakuni, altrettanto malvagio, che desidera per il nipote l’ascesa fino alla posizione di re a spese dei cugini. In effetti Shakuni progetta la maggior parte dei piani meschini, guidati dall’invidia e messi in atto da Duryodhana per umiliare e uccidere i Pandava. Varie volte cercarono di uccidere prima Bhima, secondo figlio del re Pandu, più tardi persino tutta la famiglia degli Pandava, inclusa la madre, che però col aiuto dei Deva e del Signore Supremo Sri Krishna in persona riuscirono sempre a salvarsi…

A livello simbolico Duryodhana ci mette in contatto con la realtà che tutti noi ospitiamo ambedue le parti, quella angelica e la parte oscura, demoniaca. In ogni momento, ogni singola anche solo piccola decisione, situazione ci mette di fronte a la scelta quale parte vogliamo nutrire, seguire. Quella angelica, o quella oscura?

COME SI ESEGUE:

In posizione eretta, una profonda inspirazione allunga il busto al cielo e l’espirazione accompagna il piede sinistro, che scivola indietro distendendo bene la gamba, contemporaneamente il ginocchio destro si flette, stando ben attenti che sia sopra la linea del tallone. Un’inspirazione tende le braccia in alto e durante una vigorosa espirazione ambedue le mani si chiudono a pugni. Il pugno sinistro rimane in alto con il braccio teso, quello destro invece si appoggia sul petto con il gomito piegato. Il viso guarda in alto, al pugno sinistro. La posizione si ripete con le stesse modalità, stessi tempi sull’altro lato.

CONTROINDICAZIONI:

Nessuna, in menopausa si può avvertire un aumento di calore

BENEFICI:

  • aumenta l’equilibrio psicofisico
  • rafforza ed elasticizza lo scheletro e le giunture
  • tonifico ogni muscolo del corpo
  • rafforza e mantiene sani le ginocchia
  • elasticizza le spalle
  • tonifica la schiena, togliendone il dolori
  • tonifica il cuore e i polmoni
  • rilassa lo psoas e lo rafforza
  • elasticizza l’articolazione delle anche

LE MYOFASCIE MUSCOLARI:

  • tonifica il Core Sutra centrale. Il Core Sutra ha principalmente a che fare con la forza degli archi plantari interni, l’interno delle cosce (adduttori), lo psoas e tutte le problematiche in relazione con egli, l’apertura del petto a l’allineamento della testa e della nuca a livello profondo. Così possiamo constatare che la posizione coinvolge tutte le parti del corpo menzionati, in modo profondo.
  • stira il Pascima Sutra posteriore. La funzione del Pascima Sutra è portare il corpo nella direzione ad inarcarsi indietro, per creare estensione, o persino iperestensione. Questa apertura manda la nostra energia all’esterno, portandoci ad aprirci al mondo esterno, proprio il contrario da dove siamo partiti – dalla posizione fetale.
  • rilascia le tensioni del Purva Sutra anteriore. La sua funzione posturale è di procurare un equilibrio all’azione del Pascima Sutra, visto che tira/estende il corpo in alto, raddrizzandolo. I muscoli coinvolti sono principalmente fasici, che significa che ci vuole più sforzo consapevole di mantenerli attivati e tonici. Questi sono i muscoli con i quali dobbiamo “lavorare” per mantenere una corretta postura e ridurre lo stress nel corpo.
  • tonifica il Parsva Sutras laterali. I Parsva Sutra sono i “grandi stabilizzatori” che mantengono le gambe, la pelvi e il busto fermi in movimenti che coinvolgono le gambe o braccia. Per dirlo brevemente, il Parsva Sutra che “fissa” o stabilizza il busto (tronco) e le gambe, fornisce la stabilità e lo spazio attraverso il quale il Core Sutra si può aprire.
  • tonifica i Sutra delle spalle e delle braccia. Il loro movimento salutare dipende principalmente dalla salute ed integrità degli altri Sutra myofasciali. Quando li ci sono squilibri le spalle possono soffrire di dolori cronici causati da impedimenti di certi movimenti, che spesso hanno a che fare con problemi nel movimento scapolare.

YOGA E AYURVEDA:

  • Giova a Vata e Kapha equilibrandoli e abbassando/reducendo entrambi i Dosha.
  • Persone con VATA Dosha prevalente possono aprire, con il leggero arco indietro, il petto, in questo modo possono respirare più profondamente.
  • Con PITTA Dosha dovrebbe praticarlo poco, mantenendolo casomai solo per poco tempo. Dovrebbero imparare di abbassare e gustare e sperimentare i vantaggi di posizioni apparentemente più facili e semplici.
  • Persone con KAPHA Dosha dominante dovrebbero allungare un po’ il passo come sfida personale ed uscire dalla zona confort. Come il tipo VATA possono approfittare dall’arco indietro, la respirazione profonda causata dall’apertura del petto può sciogliere il muco nei bronchi.

LA POLARITA’ E’ MASCHILE

SICCOME DURYODHANA ERA OSTINATO, DETERMINATO FINO ALL’ECCESSO, SUPERBO ED EGOCENTRICO, QUESTA POSIZIONE GIOVA ALLE PERSONE INSICURE, TIMIDE E INTROVERSE

Con gratitudine Sabine / Satya