Vajra è la potente arma di Indra, il vedico re dei cieli. Viene descritta nel Rig-Veda come fatta di metallo durissimo, forgiata da Tvastr, il fabbro degli dei e tale da dover essere periodicamente affilata (cfr. p. es. Rig-Veda I.52.8; I.32.2; III.48.3). Si trattava dunque di una sorta di immensa spada con la punta sulla terra e l’impugnatura nel cielo, sulla quale fiorirono numerosissime leggende e miti. Uno strumento a forma di vajra veniva usato nei rituali magici per allontanare gli spiriti del male. Col nome di dorje, lo si ritrova nel buddhismuo tantrico tibetano, in forma di un oggetto che viene spesso usato nella meditazione. Comunemente tradotto con “fulmine”, vajra indica anche il diamante, che si riteneva essere della stessa dura materia. Nella fisiologia mistica dello yoga, vajra o vajrini, viene chiamato uno dei tre elementi che formano (oltre a citrini e brahma-nadi) la sushumna, il canale che rappresenta, all’interno del corpo umano, la congiunzione tra l’energia terrena e quella divina”. Gabriella Cella, Yoga-Ratna il Gioiello dello Yoga

Questa è una delle posizioni apparentemente semplici e facili, ma a mantenerla e eseguirla in modo corretto, si potrà verificare, non lo è per niente.

Come è difficile di sopportare e sostenere l’energia di un fulmine, questa posizione mette a dura prova la nostra forza, resistenza e capacità di sopportazione. Provare per credere. E’ una delle migliori posizioni per rafforzare i quadricipiti, i muscoli dei glutei e dell’addome, gruppi di muscoli essenziali per una corretta postura della schiena.

COME SI ESEGUE:

Ci si mette in ginocchio, con le gambe ben unite, inspirando si sollevano in avanti le braccia, portandole parallele al suolo. Espirando si sposta il peso del corpo all’indietro, verso i piedi, senza inarcare la schiena, né spingere in avanti l’addome. I muscoli dei glutei stretti mantengono fermo il bacino e gli addominali attivi distesa la zona lombare. Il corpo deve formare una linea diritta dalle ginocchia alle spalle. Tutto sommato deve disegnare una ZETA come un fulmine. Mantenere la posizione con respiri calmi e regolari da cinque a quindici o più respiri, immaginando e visualizzando una luce/fuoco nel centro che si espande, a beneficio di tutto il corpo che si carica d’energia solare del fuoco.

BENEFICI:

  • Tonifica i muscoli delle cosce, dell’addome e della schiena;
  • corregge gli atteggiamenti sbagliati della colonna vertebrale
  • rafforza gli quadricipiti
  • tonifica i muscoli dei glutei e ne scioglie le adiposi
  • porta ad un corretto portamento della schiena, evitando così i mal di schiena

CONTROINDICAZIONI:

Nessuna

LE MYOFASCE MUSCOLARI:

  • Rafforza il Core Sutra centrale, specialmente se si puntano le dita dei piedi a terra
  • equilibria il tono tra il Pascima-Sutra posteriore e il Purva-Sutra anteriore
  • dona forza ai Sutra delle braccia e delle spalle

YOGA E AYURVEDA:

Il suo elemento è il FUOCO

Quindi le persone con predominanza del VATA Dosha prendono tanto giovamento da questa postura. Possiamo constatare che rafforzano un po’ tutte le articolazioni, il chè è di enorme benificio per persone VATA, che spesso ne hanno debolezza.

I tipi con predominanza PITTA Dosha dovrebberò evitarla, o praticarla in modo molto dolce e non prolungare il mantenimento, per evitare un facile esaurimento delle loro forze…

Le persone con KAPHA Dosha predominante possono praticarla quanto vogliono, spingersi persino nel estremo della postura con il corpo inclinato al massimo all’indietro. Gli aiuterà di uscire dalla loro zona di comfort.

LA POLARITÀ È MASCHILE

FA BENE IN MODO PARTICOLARE A PERSONE FRAGILI E EMOTIVE

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Con gioia e gratitudine Sabine / Satyabhama